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Lara: ~ Mi recai in
India con indosso uno stiacciatissimo top la cui stoffa non sarebbe
bastata per asciugare nemmeno il viso di una delle mie piccole
bambole... Una di quelle poche che avevo avuto in regalo da mia madre
con la speranza di vedermi crescere senza dovermi vedere sempre giocare
saltando da un albero all’altro del giardino... Dicevo... partii per
l’India alla ricerca di un artefatto chiamato “Infada” della cui vera
storia non ne ero a conoscenza... Quando partii, sapevo solo che gli si
attribuisse il potere di custodire indicibili poteri venerati dalle
tribù del posto nel corso dei secoli... Ma forse dovrei spiegare cos’era
successo milioni e milioni di anni fa... In definitiva, un meteorite era caduto sull’Antartide
creando un enorme cratere. Questo cratere, venne scoperto da alcune
tribù polinesiane che approfittando delle condizioni ambientali
piuttosto buone del posto, decisero di stabilirsi lì.. Col passare del
tempo il cratere divenne un simbolo di culto fino a quando gli abitanti
del luogo furono costretti a fuggire a causa di terribili eventi che
iniziarono a manifestarsi... La RX TECH, iniziò ad effettuare delle
ricerche in quel luogo fino a quando venne ritrovato il corpo e il
diario di un marinaio che aveva fatto parte di una spedizione
scientifica capitanata da Darwin in persona.... La RX TECH, venne a
sapere che i quattro marinai della spedizione sarebbero morti uno alla
volta in quattro posti diversi, ovvero Londra, Nevada, Sud Pacifico ed
India... Ricordo Mark Willard, un uomo desideroso di recuperare i quattro artefatti per poter diventare invincibile.... Che inseguimenti ho dovuto fare per raggiungerlo... Ho attraversato posti misteriosi come le caverne di Caliya, il villaggio costiero, il tempio di Puna... Qualche passeggiata l’ho fatta anche sui tetti di Londra vestita come una ladra della notte, con tanto di tutina nera attillata.. Un po’ scomoda a dir la verità soprattutto nei movimenti, ma almeno passavo inosservata.. O almeno così credevo.... Sicuramente mi trovai più a mio agio con i miei inseparabili short che indossai nel deserto del Nevada...
Un po’ freddino lì, ma sentii più freddo
quando dopo un volo catastrofico in una base segreta, mi ritrovai senza
armi... E quindi... nuda... Fortuna che sono sempre riuscita a cavarmela
anche nelle situazioni più disperate, così una volta recuperate le armi,
continuai il viaggio per raggiungere Willard, percorrendo miniere e
grotte buie fino allo scontro finale con lui...
PR:
~ E così
anche Willard ti usò per i suoi scopi, come fece Natla... Lara: ~ Willard era
davvero un pazzo... giocava con le pietre per trasformarsi in ragno!
Peccato che si fosse trasformato in quell’orribile coso che mi fece
davvero venire l’esaurimento nervoso. Non tanto per la difficoltà a
colpirlo con la mia amata Desert-eagle, quanto per i suoi schifosissimi
schizzi di liquido verde che mi bagnavano tutti i vestiti... Fortuna che
sono abituati a frequenti lavaggi, con tutti i viaggi che ho fatto, non
propriamente nel pulito e nell’asciutto... Se solo avessi sospettato che
gli artefatti che lui mi aveva chiesto di recuperare sarebbero serviti
per aiutarlo a trasformarsi in ragno, ci avrei pensato due volte. Non
che mi spaventino i ragni, ma è stata solo una perdita di tempo.
PR:
~ Cosa ti
ha affascinato di più in questa avventura? Lara: ~ Inutile
dire che quando misi piede in India sulle rive del Gange, rimasi
affascinata da tutto quello che mi circondava... Persino quando fui
attaccata dalla prima grossa tigre... Ricordo il suo ruggito e la sua
bocca che si spalancava solo al desiderio di assaggiare la mia carne
succulenta... In fin dei conti mi è dispiaciuto atterrare un gattino un
po’ più cresciuto degli altri, ma non avevo altra scelta se non volevo
fare la fine del topo.... Ho amato di quel viaggio soprattutto le acque del sud Pacifico. Un
mare strepitoso, si vedeva tutto il fondale marino... ne ho fatte di
nuotate fra pirahna!
PR:
~ Cos’hai
provato nel vedere quegli indigeni che provavano ad ucciderti con
bastoni e cerbottane nel sud Pacifico? Lara: ~ Chi, quei cannibali che sbucavano all’improvviso dai cespugli? Erano loro a doversi spaventare di me: non mangiavo da parecchio, ero talmente affamata che sarei stata io a
banchettare con la loro carne se i miei sensi morali e religiosi non
avessero vinto sulla mia fame.
PR:
~ Ma
ancora mancava qualcosa... la mano di Rathmore! |